Malika & Josép Elopement in Iceland
CANI AL MATRIMONIO: SI, MA CON IL DOVUTO RISPETTO!

Nel giorno del loro matrimonio, sono sempre più le coppie che decidono di includere i loro cani all’evento, considerati ormai membri della loro famiglia.
I ruoli che i cani possono ricoprire durante il matrimonio sono i più svariati, damigelle, paggetti, addirittura accompagnare gli sposi all’altare.
Damigelle e paggetti a quattro zampe, fanno si che la ricerca agli accessori come collari fioriti, pettorine elganti, papillon e cravattine, sia diventato un vero trend per ottenere scatti unici.
Ma c’è una cosa che non dobbiamo mai dimenticare quando decidiamo di includere i cani al matrimonio: il benessere animale deve venire prima di qualsiasi altra cosa!

Quindi;
- Assicuratevi che la location scelta, sia per il rito che per il ricevimento, consenta la presenza di animali e di ricevere tutte le autorizzazioni necessarie.
- Entrate scenografiche, corse o messa in posa per gli scatti, solo se non richiedono alcuna forzatura!
- Assicuratevi che ci siano spazi confortevoli dedicati, non eccessivamente esposti alla folla, ai rumori e a qualsiasi fonte di pericolo o stress per il cane.
- Evitate tutti quegli accessori invasivi, acquistate solo attrezzatura professionale da provare con largo anticipo, va bene il fattore estetico, ma non dimenticate che non state agghindando un giocattolo ma un essere vivente!
- Ricordate che non avrete così tanto tempo per badare ai vostri amici a quattro zampe, quindi prendete in considerazione l’idea di ingaggiare personale dedicato, come un dog sitter professionista che se ne prenda cura.
Il Matrimonio è un giorno importante, ed è giusto includere tutto ciò che per voi è importante, ma come ogni cosa importante, abbiatene cura.
E voi cosa ne pensate?
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TESTIMONI DI NOZZE IN CHIESA: REQUISITI E FALSI MITI

Scegliere i testimoni per il matrimonio è una delle scelte più profonde e introspettive durante la pianificazione delle nozze. Non si tratta solo di affidare un compito all’interno del matrimonio, ma è una dimostrazione di fiducia e stima profonda nei confronti di chi sceglierete. Per questo motivo tale scelta, va presa con la massima calma e consapevolezza tra le persone che vi stanno più a cuore. I testimoni, non sono solo coloro che vi supporteranno nel giorno del vostro matrimonio, ma dovrebbero essere coloro che sono al vostro fianco nella vita.
Testimoni di nozze in Chiesa: requisiti e falsi miti da sfatare
Passaparola errati, hanno generato parecchia confusione rispetto ai requisiti che devono o non devono avere i testimoni durante la funzione religiosa nel culto cattolico.
A differenza di quanto accade per gli sposi, che nel rito cattolico, devono necessariamente aver ricevuto Battesimo, Cresima e dimostrarlo con la relativa documentazione, i testimoni non devono necessariamente essere battezzati o cresimati.

Che requisiti devono avere i testimoni nel matrimonio in Chiesa?
I testimoni devono:
- Aver raggiunto la maggiore età.
- Essere capaci di intendere e volere.
- Essere in pieno possesso dei loro diritti civili.
- Essere almeno due ( minimo, uno per la sposa e uno per lo sposo).
- Se gli sposi o uno dei due è straniero o residente all’estero, è obbligatorio che almeno uno dei due testimoni abbia la cittadinanza italiana.

Che requisiti non sono richiesti ai testimoni nel matrimonio in Chiesa?
I testimoni non devono necessariamente essere:
- Battezzati e cresimati, (requisiti invece richiesti dal canone 874 agli sposi e a padrino e madrina di Battesimo e Cresima).
- Cattolici praticanti
- Essere in numero pari
- Non separati o divorziati
Questo perchè all’interno del rito cattolico è il Parroco a ricoprire il ruolo religioso, mentre ai testimoni spetta il compito di apportare le firme sul registro dei matrimoni dopo la lettura degli articoli del Codice Civile ricoprendo così un ruolo puramente civile.
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BRAND EVENT: L’IMPORTANZA STRATEGICA DEGLI EVENTI PER I BRAND
TUTTO QUEL CHE DEVI SAPERE SULLE PARTECIPAZIONI DEL MATRIMONIO
Le partecipazioni di nozze, oltre ad essere un utilissimo strumento informativo per dare agli ospiti indicazione su luogo e orario di cerimonia e ricevimento, preannunciano l’atmosfera di quello che sarà il matrimonio vero e proprio. Per questo è importante che le partecipazioni rispecchino lo stile e il mood del matrimonio. Avete scelto un matrimonio formale ed elegante in una villa? oppure un ricevimento vivace in un bellissimo agriturismo? scegliere la modalità di comunicazione, il design e i materiali coerenti con le vostre scelte, aiuterà fin dal principio l’ospite a capire a che tipo di evento dovrà partecipare e agire di conseguenza.

Origini e tradizioni
La tradizione vuole che siano i genitori a fare l’annuncio delle nozze. Quindi nella loro forma più tradizionale le partecipazioni di nozze presentavano nella parte sinistra i nomi dei genitori dello sposo, mentre a destra i nomi dei genitori della sposi e al centro la frase “annunciano il matrimonio dei loro figli”, seguita dai nomi dei due sposi. I tempi sono cambiati e ad oggi le formule con la quale annunciare il proprio matrimonio sono tante e personalizzate in base alla coppia e allo stile del matrimonio, non è insolito infatti che le coppie con figli, facciano annunciare a loro le nozze all’interno della partecipazione.
Oltre al modo di comunicare, la partecipazione è mutata nel tempo anche nella sua forma, oggi in molti prediligono la partecipazione digitale.
Partecipazioni cartacee o digitali?
Sebbene le partecipazioni cartacee mantengano il loro fascino senza tempo, sono sempre più le coppie che scelgono di annunciare il loro matrimonio attraverso soluzioni digitali. Ma quali sono i veri vantaggi della partecipazione digitale:
- Ridurre i costi, l’unica spesa per voi sarà il progetto digitale.
- Guadagnare tempo in fase di consegna, vi basterà qualche click.
- Abbattere gli sprechi e ridurre l’impatto ambientale associato alla produzione di materiale cartaceo, se si sta optando per un matrimonio green.
La scelta tra partecipazione digitale o cartacea è strettamente legata allo stile degli sposi, al mood del matrimonio e alla tipologia degli invitati. La partecipazione digitale è sconsigliata in matrimoni molto formali, ma anche nel caso in cui abbiate invitati poco inclini alla tecnologia come ad esempio i nonni che magari non hanno un indirizzo mail e Whatsapp, in quest’ultimo casi il consiglio è quello di prevedere parte degli inviti cartacei e parte digitali.

Partecipazioni Ecologiche
Se volete ridurre l’impatto ambientale del vostro matrimonio ma non volete comunque rinunciare al fascino della partecipazione fisica potete optare per delle partecipazioni ecologiche realizzate con materiali rispettosi per l’ambiente. Dalla carta riciclata fatta a mano a quella che germoglia, dalla carta realizzata con il cotone, a quella estratta dalle alghe oppure con gli scarti di lavorazioni agro- industriali . Se volete approfondite il tema partecipazioni ecologiche non perdetevi l’articolo dedicato:
Che siano digitali o cartacee, le partecipazioni dovranno contenere:
- Tutte le indicazioni di luogo e orario di cerimonia e ricevimento.
- Il nome ( scritto a mano sulla busta) della persona o della famiglia a cui è rivolto l’invito.
- Le indicazioni su eventuale dress code.
- L’RSVP, Rèpondez s’il vous plait ovvero ” Si prega di rispondere” , con la data entro il quale dovranno comunicare la loro presenza e la modalità di conferma, indicando per esempio un recapito telefonico oppure un indirizzo mail, scegliete sempre il veicolo di comunicazione che gli invitati dovranno utilizzare per evitare di essere troppo dispersivi e confondere le idee
Le partecipazioni dovranno rispettare il tema, il mood e i colori del matrimonio, non tanto per coerenza visiva, quanto più, per anticipare all’ospite ciò che sarà l’evento.
Posso mettere l’iban nella partecipazione?
Se da un lato è vero che mettere l’iban sulla partecipazione può risultare poco elegante, è anche vero che la tradizionale lista nozze sta diventando sempre meno utile in quanto il 95% delle coppie, arrivano al matrimonio con una convivenza alle spalle e quindi tutto il necessario per la casa. Ne consegue che il regalo più utile resta comunque il denaro, che piaccia oppure no.
Quindi Iban si o Iban no?
1. Dipende dalla situazione, evitatelo categoricamente i matrimoni molto formali.
2. Dipende dalla tipologia degli invitati, pensate a loro e a come potrebbero reagire.
3. Dipende da dove scegliete di scrivere l’iban, potete optare per un cartoncino a parte, oppure realizzare il sito internet del matrimonio.
4. Dipende dal modo in cui scrivete l’iban, non è tanto il dirlo, è come dirlo, scegliete una formula accattivante che faccia sentire i vostri ospiti a loro agio con la richiesta.
quanto tempo prima dare le partecipazioni
Secondo il Galateo, le partecipazioni di nozze dovrebbero essere recapitate dai tre ai quattro mesi prima, se le nozze sono però previste in periodi di festività come ad esempio quelle estive o natalizie è bene anticipare la consegna dai sei ai sette mesi prima per permettere agli invitati di organizzarsi al meglio e prendere ferie, lo stesso vale nel caso in cui gli ospiti vivano lontano. A questi ultimi servirà ancora più tempo per poter organizzare spostamenti e prenotare voli e alloggi. Una buona idea sarebbe quella di inviare loro un Save The Date, ovvero un pre-invito in cui si comunica la data .
Ricordatevi che se optate per partecipazioni artigianali e personalizzate i tempi di realizzazione non potranno essere immediati come l’acquisto di format online, di conseguenza iniziate a muovervi con largo anticipo per poterle sviluppare.
la consegna a mano delle partecipazioni
La tradizione vuole che le partecipazioni vengano consegnate a mano, un occasione per incontrare parenti e amici, se optate per questa soluzione mettete in conto che vi servirà del tempo, tanto tempo, un consiglio? sfruttate le festività, come vacanze natalizie o pasquali, in cui le occasioni in cui incontrare più famiglie e gruppi di persone negli stessi giorni sarà più facile.
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LETTURE AL FEMMINILE: 7 LIBRI DI DONNE CHE PARLANO DI DONNE
Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Per l’occasione, ho selezionato per voi sette libri sul tema donna e violenza per riflettere in modo sincero e profondo, sul significato, ma soprattutto, sull’importanza di questa ricorrenza.
Buona lettura!
1.Leggere Lolita a Teheran, Azar Nafisi, Adelphi
” Adesso che non potevo più pensare a me come a un’insegnante, una scrittrice, che non potevo più indossare quello che volevo, nè camminare per strada al mio passp, gridare se mi andava di farlo o dare una pacca sulla spalla a un collega maschio, adesso che tutto ciò era diventato illegale, mi sentivo evanescente, artificiale, un personaggio immaginario scaturito dalla matita di un disegnatore che una gomma qualsiasi sarebbe bastata a cancellare.”
Una trama forte e autobiografica, Azar Nafisi è una professoressa dell’università di Teheran. E’ costretta a interrompere il suo corso di letteratura inglese a causa delle continue pressioni da parte del regime ma non si arrende: decide di aprire le porte della sua casa alle sette allieve più brillanti del suo corso per una serie di lezioni clandestine.
2. Donna delle Pulizie – Stephanie Land-
” Ho lavorato da malata e ho portato mia figlia ammalata all’asilo, anche quando avrei dovuto tenerla a casa. Non c’era malattia retribuita, non c’erano vacanze pagate, nessuna prospettiva di aumenti, e tuttavia ogni giorno imploravo che mi facessero lavorare […] Vivevamo, sopravvivevamo, in questo precario stato di non equilibrio. Questa è stata la mia esistenza nascosta mentre pulivo quella degli altri perchè la loro apparisse perfetta.”
La storia racconta la vita di Stephanie, una madre single che, dopo aver lasciato un compagno violento, si ritrova in una situazione di povertà estrema. Per tirare avanti, Stephanie, lavora come donna delle pulizie, svolgendo mansioni domestiche malpagate e destreggiandosi tra lo studio e il complicato mondo dell’assistenza governativa. Un libro diretto, autentico, che racconta storie non dette di americani e del loro sovraccarico di lavoro sottopagato e delle loro esistenze faticose nella povertà estrema. Da questo libro ha tratto ispirazione la serie di Netflix “Maid”.
3.Piuttosto m’affogherei, storia vertiginosa delle zitelle -Valeria Palumbo-
Cita, zita, zitella: una parola antica che indicava la ragazza non maritata, diventata un insulto nell’ambito di una società patriarcale che, per una donna, ha faticato ad accettare destini diversi dal matrimonio. Dalle Amazzoni alle Vestali, da Ipazia a Pulcheria, dalla regina Elisabetta a Cristina di Svezia, da Jane Austen a Virginia Woolf, e con illuminanti incursioni nel mondo del mito, della fiaba e del fumetto – tra Morgana, la Dama del lago, Maga Magò e la Fata Turchina – l’autrice ci accompagna, con uno sguardo divertito e spietato, in un vorticoso percorso attraverso la complessa vicenda di chi non ha camminato lungo il binario definito. Spesso per ribellione, a volte per indole o per puro caso. Scrivendo così un’altra storia, di passioni, desideri e talenti diversi.
4. Il cognome delle donne – Aurora Tamigiano –
“Lo sapete, vero, che il cognome delle donne è una cosa che non esiste. Portiamo sempre quello di un altro maschio.” ” Comincia a tenerti il tuo, e poi si vede”.
Cosa resta dell’eredità delle nonne, delle madri, di tutte le donne venute prima di noi?
“Il cognome delle donne” è una saga famigliare che ha inizio con Rosa, nata nella Sicilia del Novecento, cresciuta in un paesino arroccato sulle montagne. Fin da bambina mostra di essere fatta della stessa materia del suo nome, ossia di fiori che rispuntano sempre , di frutti buoni contro i malanni, di legno resistente e spinoso. Al padre e ai fratelli che possono tutto non si piega mai.
Finché nel 1925 fugge con Sebastiano Quaranta, che non aveva padre, madre o sorelle, perciò Rosa aveva trovato l’unico uomo al mondo che non sapeva “come suonarle”, i due si sposano e insieme aprono un’osteria, che diventa un punto di riferimento per la gente dei quattro paesi tutt’intorno e a breve nascono i loro figli Fernando, Donato e Selma. È quando lui diventa legalmente il capofamiglia che cominciano i guai, e un’eredità che era stata coltivata con cura viene sottratta. A farne le spese saranno le figlie di Selma: Patrizia, delle tre sorelle la più battagliera, Lavinia, attraente come Virna Lisi, e Marinella che sogna di studiare all’estero. Generazioni di donne a confronto, generazioni di donne diverse.
5. Le signore non parlano di soldi – Azzurra Rinaldi-
Una donna che parla di soldi – è ancora convinzione comune- risulterebbe ambiziosa, materiale, venale… Azzurra Rinaldi, docente di Economia politica all’Università degli studi di Roma Unitelma Sapienza, vuole scardinare questo tabù, e lo fa parlando di economia e di come la discriminazione di genere non convenga a nessuno, neanche al portafoglio. Affronta i temi della cura non retribuita, della violenza economica, dell’emancipazione che smantella il sistema patriarcale e del suo impatto sulle tasche delle donne. Invoca la sorellanza, una migliore rappresentanza e affronta parole ancora oggi “scomode”: piacere, potere, desiderio. In queste pagine, l’autrice invita uomini e donne a guardarsi davvero e a trovare obiettivi condivisi, perchè per ottenere i cambiamenti che ci meritiamo abbiamo bisogno che tutti, uomini e donne, prendano coscienza dei problemi muovendosi insieme verso un modello più giusto ed equi, che garantisca a entrambi maggiore benessere.
6. Age Pride, per liberarci dei pregiudizi sull’età – Lidia Ravera-
” La vita finisce quando tutto si ferma. Come atlete dobbiamo muoverci con lei, imparare il suo passo, accelerare e rallentare a comando, fletterci e poi spiccare il balzo necessario a non essere disarcionate. Bisogna restare agili. Non giovani, agili. Flessibili. Bisogna imparare a muoversi a tempo con il Tempo, Senza ostinarsi nell’imitazione di modelli scaduti. Ma senza nascondersi. Soprattutto senza nascondersi”.
Un terzo della popolazione italiana è composta da ultrasessantenni, hanno ancora decenni di vita davanti, è una conquista o una condanna? perché sia una conquista, dice Lidia Ravera, bisogna liberarsi dagli stereotipi, le sbarre di gabbia che imprigiona il terzo e il quarto tempo della nostra carriera di esseri umani. Age pride è un manifesto contro lo stigma dell’età ma soprattutto l’invito all’orgoglio di aver vissuto, della voglia di continuare il viaggio considerando ogni età un Paese Straniero da attraversare con la curiosità che merita, non la tappa di una via crucis.
7. Azadì – Alessia Piperno-
“Ho sempre pensato che la libertà fosse scontata, Ma solo ora mi rendo conto che non lo è. Lo vedo nel volto della mia compagna di cella, Minoo, lo ascolto nel suo silenzio. Lei è nata in questa terra. Io nella parte felice del mondo. Perché io dovrei essere fortunata e lei no? Che cosa ho fatto io per meritarmi la libertà?”
Alessia Piperno, è italiana, sta viaggiando in Iran quando scoppiano le proteste per la morte della giovane Mahsa Amini. La situazione precipita e, senza conoscerne il motivo, si ritrova imprigionata in una cella nella prigione di Evin insieme ad altre sette donne, con le luci al neon sempre accese e solo una coperta come letto. Azadì significa libertà, ed è di prigionia e libertà che parla Alessia in quello che è il sui diario di viaggio e vita vera.
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“Parola di Donna”: una rassegna contro la violenza di genere (irenebaselli.com)
“PAROLA DI DONNA”, TRE INCONTRI SULLA VIOLENZA DI GENERE RACCONTATI ATTRAVERSO LA NARRATIVA, LA POESIA E LA MUSICA
Nel mese di novembre l’Associazione Culturale La Storia, in collaborazione con l’Associazione Donne Contro La Violenza di Crema, propone tre incontri per dar voce alle donne sui temi legati alla violenza di genere. Una rassegna che prende il titolo “Paola di Donna”, in cui narrativa, poesia e musica sono le forme d’arte per far divulgazione in preparazione al 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
” In coerenza con la nostra visione promuoviamo l’arte come strumento di riflessione su tematiche che richiedono ancora un grande lavoro sulla consapevolezza sociale”, dichiara Cinzia Carotti, presidente dell’Associazione Culturale La Storia. ” Nel nostro Paese registriamo almeno cento femminicidi all’anno e una media di dieci denunce per stupro o maltrattamenti al giorno, eppure si fa ancora molta fatica a riconoscere la gravità del problema. Per questo motivo la scelta del titolo non è casuale. “Parola di Donna”, infatti richiama da un lato la volontà di dare voce alle donne, dall’altro la necessità di credere alle loro testimonianze”.
Tutti gli incontri saranno gratuiti e si terranno alle ore 21,presso il Bar Museo, piazzetta Winifred Terni De Gregorj, 7 – Crema.
Necessaria la prenotazione via whatsapp al numero 344 4511853
“Paola di Donna”: gli incontri
PRIMO INCONTRO: presentazione del libro “Bang Bang Mussolini” di Anna Vaught, ed. 8ttO
Quando: Venerdì 10 Novembre 2023, ore 21.00
Dove: Bar Museo, piazzetta Winifred Terni De Gregorj, 7 – Crema.
Ingresso gratuito e prenotazione obbligatoria via WhatsApp al numero: 344 4511853
Il primo evento della rassegna “Parola di Donna” è la presentazione del libro “Bang Bang Mussolini”.
“Bang Bang Mussolini” è la storia di Lady Violet Gibson, rinchiusa in manicomio per aver attentato alla vita di Benito Mussolini il 7 Aprile 1926 ed è la storia di altre donne che come lei sono state contrassegnate con l’etichetta di pazzia e isteria. La narratrice è Lucia Joyce, figlia di James Joyce, che trascorse la vita dentro e fuori da ospedali psichiatrici.
L’autrice Anna Vaught romanzando un ipotetico incontro tra le due, dà voce a quelle donne che, per svariate ragioni che nulla avevano a che fare con la pazzia, sono state “sacrificate” sull’altare della “normalità”.
Durante l’incontro sarà presente la traduttrice del libro, Cristina Cigognini, editrice,- insieme ad Alessandra Barbero, Manola Mendolicchio e Benedetta Vassallo– in dialogo con Tiziana Cisbani in collaborazione con l’Associazione Culturale La Storia e l’Associazione Donne contro la violenza di Crema.
SECONDO INCONTRO: ” La Donna di Spade”, reading collettivo ideato e gestito dalla poetessa Anna Martinenghi Lettrice Emi Mori
Quando: Venerdì 17 Novembre 2023, ore 21.00
Dove: Bar Museo, piazzetta Winifred Terni De Gregorj, 7 – Crema.
Ingresso gratuito e prenotazione obbligatoria via WhatsApp al numero: 344 4511853
Un reading collettivo dal titolo “La donna di spade”, ideato e gestito dalla poetessa Anna Martinenghi, declinato in diversi momenti che si articolano in brevi parti narrative affidate alla voce di Emi Mori e poesie lette da… non ve lo riveliamo, sarà una piacevole sorpresa!
TERZO INCONTRO: “La Voce Donna”, vocal Ensemble di improvvisazione a cura dell’Associazione Culturale Alterjinga
Quando: Venerdì 24 Novembre 2023, ore 21.00
Dove: Bar Museo, piazzetta Winifred Terni De Gregorj, 7 – Crema.
Ingresso gratuito e prenotazione obbligatoria via WhatsApp al numero: 344 4511853
“La Voce Donna” Vocal Esemble di improvvisazione è una performance canora, guidata dal direttore Giorgio Pinardi, nella quale un piccolo gruppo di sole voci creerà momenti musicali totalmente improvvisati lasciandosi ispirare dalle numerose tradizioni di musica, provenienti da diverse regioni del mondo, che riservano alla voce delle donne un posto speciale nel repertorio tradizionale ( come cori bulgari e canti xhosa, per citarne alcuni).
L’ensemble canterà esplorando così il ruolo della voce femminile nelle varie culture, sulla base di testi di diverso genere ( narrativa, saggistica, poesia, albo illustrato).
Se vuoi puoi portare con te un libro, un testo, una frase da cui il coro trarrà ispirazione.
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