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LETTURE AL FEMMINILE: 7 LIBRI DI DONNE CHE PARLANO DI DONNE

Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Per l’occasione, ho selezionato per voi sette libri sul tema donna e violenza per riflettere in modo sincero e profondo, sul significato, ma soprattutto, sull’importanza di questa ricorrenza.

Buona lettura!

1.Leggere Lolita a Teheran,  Azar Nafisi, Adelphi

” Adesso che non potevo più pensare a me come a un’insegnante, una scrittrice, che non potevo più indossare quello che volevo, nè camminare per strada al mio passp, gridare se mi andava di farlo o dare una pacca sulla spalla a un collega maschio, adesso che tutto ciò era diventato illegale, mi sentivo evanescente, artificiale, un personaggio immaginario scaturito dalla matita di un disegnatore che una gomma qualsiasi sarebbe bastata a cancellare.”

Una trama forte e autobiografica, Azar Nafisi è una professoressa dell’università di Teheran. E’ costretta a interrompere il suo corso di letteratura inglese a causa delle continue pressioni da parte del regime ma non si arrende: decide di aprire le porte della sua casa alle sette allieve più brillanti del suo corso per una serie di lezioni clandestine.

 

2. Donna delle Pulizie – Stephanie Land- 

” Ho lavorato da malata e ho portato mia figlia ammalata all’asilo, anche quando avrei dovuto tenerla a casa. Non c’era malattia retribuita, non c’erano vacanze pagate, nessuna prospettiva di aumenti, e tuttavia ogni giorno imploravo che mi facessero lavorare […] Vivevamo, sopravvivevamo, in questo precario stato di non equilibrio. Questa è stata la mia esistenza nascosta mentre pulivo quella degli altri perchè la loro apparisse perfetta.”

La storia racconta la vita di Stephanie, una madre single che, dopo aver lasciato un compagno violento, si ritrova in una situazione di povertà estrema. Per tirare avanti, Stephanie, lavora come donna delle pulizie, svolgendo mansioni domestiche malpagate e destreggiandosi tra lo studio e il complicato mondo dell’assistenza governativa. Un libro diretto, autentico, che racconta storie non dette di americani e del loro sovraccarico di lavoro sottopagato e delle loro esistenze faticose nella povertà estrema. Da questo libro ha tratto ispirazione la serie di Netflix “Maid”.

3.Piuttosto m’affogherei, storia vertiginosa delle zitelle -Valeria Palumbo-

Cita, zita, zitella: una parola antica che indicava la ragazza non maritata, diventata un insulto nell’ambito di una società patriarcale che, per una donna, ha faticato ad accettare destini diversi dal matrimonio. Dalle Amazzoni alle Vestali, da Ipazia a Pulcheria, dalla regina Elisabetta a Cristina di Svezia, da Jane Austen a Virginia Woolf, e con illuminanti incursioni nel mondo del mito, della fiaba e del fumetto – tra Morgana, la Dama del lago, Maga Magò e la Fata Turchina – l’autrice ci accompagna, con uno sguardo divertito e spietato, in un vorticoso percorso attraverso la complessa vicenda di chi non ha camminato lungo il binario definito. Spesso per ribellione, a volte per indole o per puro caso. Scrivendo così un’altra storia, di passioni, desideri e talenti diversi.

 

 

4. Il cognome delle donne – Aurora Tamigiano –

“Lo sapete, vero, che il cognome delle donne è una cosa che non esiste. Portiamo sempre quello di un altro maschio.” ” Comincia a tenerti il tuo, e poi si vede”.

Cosa resta dell’eredità delle nonne, delle madri, di tutte le donne venute prima di noi?

“Il cognome delle donne” è una saga famigliare che ha inizio con Rosa, nata nella Sicilia del Novecento, cresciuta in un paesino arroccato sulle montagne. Fin da bambina mostra di essere fatta della stessa materia del suo nome, ossia di fiori che rispuntano sempre , di frutti buoni contro i malanni, di legno resistente e spinoso. Al padre e ai fratelli che possono tutto non si piega mai.

Finché nel 1925 fugge con Sebastiano Quaranta, che non aveva padre, madre o sorelle, perciò Rosa aveva trovato l’unico uomo al mondo che non sapeva “come suonarle”, i due si sposano e insieme aprono un’osteria, che diventa un punto di riferimento per la gente dei quattro paesi tutt’intorno e a breve nascono i loro figli  Fernando, Donato e Selma. È quando lui diventa legalmente il capofamiglia che cominciano i guai, e un’eredità che era stata coltivata con cura viene sottratta. A farne le spese saranno le figlie di Selma: Patrizia, delle tre sorelle la più battagliera, Lavinia, attraente come Virna Lisi, e Marinella che sogna di studiare all’estero. Generazioni di donne a confronto, generazioni di donne diverse.

5. Le signore non parlano di soldi  – Azzurra Rinaldi-

Una donna che parla di soldi – è ancora convinzione comune- risulterebbe ambiziosa, materiale, venale… Azzurra Rinaldi, docente di Economia politica all’Università degli studi di Roma Unitelma Sapienza, vuole scardinare questo tabù, e lo fa parlando di economia e di come la discriminazione di genere non convenga a nessuno, neanche al portafoglio. Affronta i temi della cura non retribuita, della violenza economica, dell’emancipazione che smantella il sistema patriarcale e del suo impatto sulle tasche delle donne. Invoca la sorellanza, una migliore rappresentanza e affronta parole ancora oggi “scomode”: piacere, potere, desiderio. In queste pagine, l’autrice invita uomini e donne a guardarsi davvero e a trovare obiettivi condivisi, perchè per ottenere i cambiamenti che ci meritiamo abbiamo bisogno che tutti, uomini e donne, prendano coscienza dei problemi muovendosi insieme verso un modello più giusto ed equi, che garantisca a entrambi maggiore benessere.

6. Age Pride, per liberarci dei pregiudizi sull’età – Lidia Ravera-

” La vita finisce quando tutto si ferma. Come atlete dobbiamo muoverci con lei, imparare il suo passo, accelerare e rallentare a comando, fletterci e poi spiccare il balzo necessario a non essere disarcionate. Bisogna restare agili. Non giovani, agili. Flessibili. Bisogna imparare a muoversi a tempo con il Tempo, Senza ostinarsi nell’imitazione di modelli scaduti. Ma senza nascondersi. Soprattutto senza nascondersi”. 

Un terzo della popolazione italiana è composta da ultrasessantenni, hanno ancora decenni di vita davanti, è una conquista o una condanna? perché sia una conquista, dice Lidia Ravera, bisogna liberarsi dagli stereotipi, le sbarre di gabbia che imprigiona il terzo e il quarto tempo della nostra carriera di esseri umani. Age pride è un manifesto contro lo stigma dell’età ma soprattutto l’invito all’orgoglio di aver vissuto, della voglia di continuare il viaggio considerando ogni età un Paese Straniero da attraversare con la curiosità che merita, non la tappa di una via crucis.

7. Azadì – Alessia Piperno-

“Ho sempre pensato che la libertà fosse scontata, Ma solo ora mi rendo conto che non lo è. Lo vedo nel volto della mia compagna di cella, Minoo, lo ascolto nel suo silenzio. Lei è nata in questa terra. Io nella parte felice del mondo. Perché io dovrei essere fortunata e lei no? Che cosa ho fatto io per meritarmi la libertà?”

Alessia Piperno, è italiana, sta viaggiando in Iran quando scoppiano le proteste per la morte della giovane Mahsa Amini. La situazione precipita e, senza conoscerne il motivo, si ritrova imprigionata in una cella nella prigione di Evin insieme ad altre sette donne, con le luci al neon sempre accese e solo una coperta come letto. Azadì significa libertà, ed è di prigionia e libertà che parla Alessia in quello che è il sui diario di viaggio e vita vera.

 

Leggi anche:

“Parola di Donna”: una rassegna contro la violenza di genere (irenebaselli.com)

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